Luglio, col bene che ti voglio
Va bene, lo ammettiamo: parlare di lavoro a luglio può essere impopolare. “Un’altra newsletter? E con ‘sto caldo?”.
Ci pare di sentirli i destinatari di questa posta del cuore. La chiamiamo così perché racconta di cose che ci stanno a cuore e nelle quali ci riconosciamo. Quasi come le canzonette estive delle nostre vacanze adolescenti. Qualcuna di esse è diventata un evergreen, e con stupore scopriamo che la canticchiano pure figli e nipoti.
Confessiamo di non avere la più pallida idea perché una canzonetta superi indenne la prova del tempo; invece per quanto riguarda i prodotti le abbiamo assai chiare. Detto in sintesi, quelli destinati al successo hanno una caratteristica comune: poggiano su idee forti destinate a diventare paradigma. Una di queste è la flessibilità, tema centrale nella storia dell’architettura contemporanea.
Fateci caso, sono davvero poche le cose che non cambiano. Oltre all’attesa delle vacanze e all’amore per le canzonette, ciò che resta nel tempo è il bisogno delle persone di stare in relazione. In particolare nei luoghi di lavoro.
Stare in relazione con i colleghi significa poter confrontare idee, verificare opinioni, dare o ricevere supporto, risolvere problemi. In una parola, lavorare meglio.
Stiamo parlando di bisogni immutati. Ciò che invece è cambiato – e continua a mutare rapidissimamente – sono le modalità del lavoro, la sua natura e i suoi caratteri. Di conseguenza l’ufficio – il luogo del lavoro organizzato per eccellenza – deve offrire risposte rapide quanto funzionali. Gli spazi devono poter cambiare in modo semplice e senza costi aggiuntivi nel rispetto degli ormai irrinunciabili standard estetico-ambientali a cui ci ha abituato l’architettura contemporanea.
Inevitabile quindi che la flessibilità compositiva divenga il nuovo paradigma progettuale. Così, ci pare altrettanto inevitabile che a luglio – mese “sabato del villaggio” che strizza l’occhio alle sospirate vacanze – la nostra newsletter proponga due progetti che esprimono al meglio il paradigma della flessibilità.
Si chiamano EasyOffice e GlobalOffice. I cataloghi, un lavoro di cui andiamo orgogliosi, sono opera nostra.
EasyOffice e GlobalOffice sono progetti che ci stanno a cuore: la loro essenza riguarda il tempo e tutti noi trascorriamo nel luogo di lavoro la quota più significativa della nostra settimana. Trasformare la quantità in qualità – qualità di vita, qualità della relazione, qualità del lavoro – crediamo sia un obiettivo importante. Ma non solo: come tutti sanno, lavorare meglio rende l’attesa delle vacanze infinitamente più sopportabile.